Significato Interesse Composto

SIGNIFICATO INTERESSE COMPOSTO  interesse composto

SIGNIFICATO INTERESSE COMPOSTO, sentiamo sempre la parola interesse composto e viene sempre detto che è un interesse molto favorevole ma in sostanza cosa è realmente l’interesse composto e come si calcola?

Bene spieghiamo cosa è l’interesse composto; facciamo un esempio per capire bene come funziona, ipotizziamo di investire la somma di 20000(rendimento di interesse) euro ad un tasso di interesse del 10% annuo netto( ossia al netto della ritenuta di legge).

Questo significa che alla fine del periodo di investimento avrete generato 2000 euro di interesse. Questa somma si capitalizza automaticamente al capitale originario di 20000 euro che diventerà di 22000 euro.

Quindi per il prossimo anno l’interesse del 10%  si calcolerà su un capitale di 22000 euro così genererà un interesse di 2200 euro che farà aumentare il capitale di 24200 euro e cosi via.

interesse composto

L’interesse composto favorisce gli investitori che decidono di fare rimanere investiti il denaro per lungo tempo impiegando i rendimenti ottenuti. L’effetto dell’interesse composto, cresce nel tempo in modo esponenziale.

 

 

L’interesse semplice quando gli interessi maturati da un dato capitale nel periodo di tempo considerato, non vengono aggiunti al capitale che li ha prodotti(capitalizzazione) e, quindi non maturano a loro volta gli interessi.

NOTE DI COLORE:

L’interesse in economia finanziaria è la somma dovuta come compenso per ottenere la disponibilità di un capitale (solitamente una somma di denaro) per un certo periodo di tempo.

 

Il capitale prestato inizialmente è detto principale (o iniziale), e la percentuale del principale (o iniziale) che va pagata annualmente come interesse è detta tasso d’interesse. I tassi d’interesse sono indicatori cruciali nei mercati finanziari.

 

I primi prestiti di cui si ha notizia risalgono all’epoca sumerica e avvenivano in metallo e in grano.[senza fonte] L’interesse era il prezzo da pagare per l’uso del capitale prestato, dato dalla differenza tra la somma da restituire alla scadenza (montante) e quella ricevuta dal creditore (capitale iniziale).

interesse composto

Le prime forme di economia nelle società premonetarie considerano deprorevole il concetto stesso di interesse[1]. Successivamente molte religioni hanno condannato il prestito con interesse, se ne trovano tracce tanto nell’Antico come nel Nuovo Testamento e nel Corano.

 

In ambito musulmano la ribā, parola che significa sia “interesse” che “usura”, è generalmente vietata. Tuttavia, sono stati elaborati dei sistemi per riconoscere un’interessenza al prestatore senza violare la Shari’a. Fondamentalmente il banchiere musulmano fino all’estinzione del debito assume una posizione analoga a quella di un consocio nei finanziamenti alle imprese, e a quella di un comproprietario nei mutui immobiliari.In Occidente l’espediente di origine islamica che ha avuto più fortuna è stata la mohatra.

 

Anche nella Cristianità latina per lungo tempo si è ritenuto che ogni interesse fosse usurario. In particolare questo principio è stato affermato dal Decretum Gratiani ed è stato confermato dai successivi Concili, come il Terzo Lateranense (1176) e quello di Vienne (1311).

 

La principale conseguenza di questo divieto fu di spingere gli Ebrei (cui erano proibite molte altre attività) a praticare il prestito a interesse. Infatti la religione ebraica vietava il prestito su interesse agli altri Ebrei, ma lo tollerava verso lo straniero (Deuteronomio, 23: 20). Così anche il trattato Berachot del Talmud babilonese afferma che “È possibile ai Goym (Gentili) prestare con interesse”.

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Interesse